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Balletto - Massimo Murru, Primo ballerino étoile

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paocada
view post Posted on 21/3/2013, 17:01 by: paocada




Mi piace fare un omaggio a MM e a Marino Palleschi di balletto.net, ricopiando la lettera che Marino ha pubblicato sul forum del su citato net nella sezione palcoscenico.

Caro Massimo, in omni adversitate fortunae infelicissimum est genus infortunii fuisse felicem


Caro Massimo,

ho da pochissimo chiuso la porta di casa a doppia mandata, di ritorno dalla tua recita scaligera di Notre Dame. Penso sia stata l’ultima recita, almeno la tua ultima nel mio, nel nostro teatro. E decidere di vederti, di vedere il tuo ultimo –temo- Quasimodo alla Scala è stato doloroso.

Doloroso pensare, temere, sentire che non ci saranno, almeno alla Scala, occasioni perché un tuo Quasimodo, un tuo Des Grieux, un tuo Don Jose, un tuo Onegin ci faccia nuovamente vivere un’esperienza totalizzante. Perché vederti in scena è sempre stata un’esperienza assoluta e questa sera lo è stata più che mai. Il tuo Quasimodo è insuperato e sono certo, che almeno per parecchio tempo, resterà insuperabile.

Vedi, mi sono venute in mente le parole che hai detto in una tua intervista: “Ecco: io spero di lasciare un minimo segno, una traccia, un’emozione in chi mi viene a vedere.” Ma così non è, Massimo. Col tuo Quasimodo non hai lasciato un minimo di segno, non hai lasciato una traccia. No, niente affatto.

Tu ci hai semplicemente rivoltati come calzini.

Tu ci hai portato, come del resto molte altre volte, in tutto un altro pianeta, in un pianeta a distanze stellari da quello attorno al quale da qualche tempo gravitano la Scala e altri teatri italiani.

L'interprete fa sempre la differenza in ogni ruolo, ma ciò è accentuato, a mio avviso, in Notre Dame per i tre ruoli maschili Frollo, Phoebus, Quasimodo. Un interprete non eccelso svuota il ruolo, lo fa apparire effimero e, curiosamente, lo riduce a ruolo minore. Il grande artista riempie ciascuno dei tre ruoli e sembra quasi dilatarlo. Me ne sono reso conto , ad esempio, vedendo Nezha in Phoebus, ruolo potente e centrale, quando l'ho visto poche sere fa, ruolo effimero, povero, inconsistente se penso a interpretazioni viste in passato. Ed evitando paragoni impietosi, dico solo che il tuo Quasimodo è immenso.

E ora? Se non torni? Che avremo? Dolore, nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria

www.balletto.net/forum.php?riferimento=319683&pagina=1

Edited by paocada - 21/3/2013, 18:26
 
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